CARBURANTI: TORNANO I CARTELLI CON I PREZZI MEDI

Sospesa la sentenza del Tar

03/12/2023

Il Consiglio di Stato ha sospeso l’'esecutività della sentenza che ha annullato il decreto ministeriale sull’'obbligo di esposizione. È stato ritenuto necessario “un più approfondito esame” da svolgere nella sede di merito e fissata per la discussione l’'udienza pubblica del 8 febbraio 2024

Tornano, almeno per il momento, i cartelli con i prezzi medi dei carburanti. Il Consiglio di Stato ha sospeso l’esecutività della sentenza del Tar del Lazio che ha annullato il decreto ministeriale sull’obbligo di esposizione da parte dei benzinai accogliendo l’istanza cautelare presentata dal ministero delle Imprese e del Made in Italy. È stato ritenuto necessario “un più approfondito esame” da svolgere nella sede di merito e fissata per la discussione l’udienza pubblica del 8 febbraio 2024

La decisione del Consiglio di Stato

Nella decisione del Consiglio di Stato si legge che nella valutazione comparativa degli interessi in funzione delle rispettive esigenze cautelari appare prevalente «quello del mantenimento dello stato delle cose». La sentenza del Tar aveva accolto, in primo grado, il ricorso presentato da Fegica (Federazione Gestori Impianti Carburanti) e Affini, Figisc (Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali Carburanti) aderenti a Confcommercio e di alcuni gestori di pompe di benzina e annullato il decreto ministeriale per l’assenza della prevista e preventiva comunicazione al Presidente del Consiglio dei ministri e del parere del Consiglio di Stato

Il ricorso accolto dal Tar

I ricorrenti sostenevano tra l’altro che il Decreto contestato imponeva l’adempimento di obblighi (di esposizione e di aggiornamento del prezzo medio) «sproporzionati, ingiustamente afflittivi ed irragionevoli», determinando «una ingiustificata e irragionevole disparità di trattamento a danno di una sola categoria di operatori (i distributori di carburante) in regime di libera concorrenza rispetto ad altri soggetti economici nelle medesime condizioni», e illegittimamente disponendo sanzioni gravose.

Il ministero delle Imprese e del Made in Italy aveva dato mandato all’Avvocatura dello Stato di proporre immediato appello al Consiglio di Stato con richiesta di sospensione degli effetti della sentenza del Tar del Lazio. «Il Consiglio di Stato, accogliendo il ricorso presentato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha disposto la sospensione degli effetti della recente sentenza del Tar del Lazio, ripristinando l’obbligo di comunicazione del prezzo medio da parte degli esercenti, una misura che prosegue quindi con le modalità già determinate, in piena continuità ed efficacia», ha annunciato il ministero con una nota.